Crema di mandorle: indispensabile nello svezzamento vegano

Con questa ricetta facile facile, inauguro la serie di ricette per lo svezzamento vegano. Innumerevoli studi scientifici hanno dimostrato che una alimentazione vegana ben pianificata è compatibile con ogni stadio della vita, dalla primissima infanzia, all’adolescenza, nell’età adulta, in gravidanza, nello sport e negli anziani.

La crema di mandorle o burro di mandorle è un alimento prezioso nello svezzamento perché apporta innumerevoli nutrienti in poco volume, mezzo cucchiaino, da aggiungere alle creme di cereali, alla frutta grattugiata, agli estratti di frutta o verdura.

La crema di mandorle si può acquistare in vasetto nei negozi bio ma io preferisco prepararla in casa a partire da mandorle biologiche attivate e private della cuticola 

All’inizio dello svezzamento occorre eliminare tutte le fibre insolubili dalle pappe che prepariamo al nostro bambino:

Le linee guida consigliano di non superare nel primo anno di vita gli 0,5 gr di fibre per chilo di peso corporeo al giorno, poi man mano che crescerà potremo introdurne piccole quantità. 

A 18 mesi si possono introdurre cereali semi-integrali e a 2 anni di età anche quelli integrali. Un eccesso di fibre limita l’assorbimento di ferro, zinco calcio, proteine, carboidrati e grassi compromettendo così la crescita.

Le mandorle, come tutti i semi sono una miniera di nutrienti perché contengono in potenza la pianta che da essi si svilupperà.

Al loro interno ci sono riserve di carboidrati, di proteine e lipidi che serviranno al germoglio di vivere prima che riesca a sviluppare radici che gli consentano di nutrirsi autonomamente. 

La natura ha stabilito per ogni seme quale siano le condizioni ottimali alla germinazione e per impedire che questa avvenga in momenti inopportuni, ha fornito ai semi delle sostanze che la regolano come l’acido fitico, un antinutriente presente nella cuticola che, se assunto, limita l’assorbimento di sali minerali importanti come calcio, magnesio, ferro, rame, zinco e vitamine e gli inibitori di germinazione  quali cianuro, ammoniaca, composti fenolici, lattoni saturi, alcaloidi. 

La pratica di mettere in ammollo i semi è molto antica,l’applicavano già gli aborigeni australiani per rendere più leggeri ma allo stesso tempo più ricchi di nutrienti questi cibi.

 L’ammollo serve ad eliminare in gran parte queste sostanze, mobilita le riserve del seme e lo rende più ricco di nutrienti facilmente assimilabili dall’organismo tra cui vitamine (C e del gruppo B), sali minerali, antiossidanti e ben 18 amminoacidi.

Come si attivano le mandorle e come preparare la crema

Lavatele bene e poi mettetele in un contenitore di vetro, copritele di acqua pura e lasciatele in ammollo per 12/18 ore. 

Gran parte dei fitati finiranno nell’acqua di ammollo e il seme inizierà a moltiplicare al suo interno tutti i nutrienti, fino al 100% in più.

Scolatele e risciacquatele, privatele della cuticola poi adagiatele su un canovaccio per asciugare l’acqua in eccesso. Quando saranno asciutte potete metterle nel bicchiere di un frullatore molto potente che le trasformerà in crema sottilissima. Per questa operazione potete aiutarvi aggiungendo un po’ di olio di mandorle dolci per uso alimentare.

La crema di mandorle si conserva in vasetto in frigorifero per qualche settimana.

Le ricette per lo svezzamento sono liberamente ispirate al libro “Imprinting alimentare” i cui autori sono il Dott. Leonardo Pinelli e la Dott.ssa Maria Antonietta Zedda, come pure i consigli di alimentazione per l’infanzia e la gravidanza

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